mercoledì 28 maggio 2014

Europa: una sinistra più forte e parzialmente rinnovata

Per elaborare un'analisi accurata dell'esito delle elezioni europee del 25 maggio 2014 occorreranno ulteriori approfondimenti e una più dettagliata conoscenza  dei dati e dei flussi di voto in 28 stati che presentano contesti politici diversi e non facilmente equiparabili.

La sinistra è arrivata a queste elezioni con un certo ottimismo che era reale e non propagandistico, al di là della inevitabile necessità di motivare i propri militanti in uno scontro sempre difficile. L'obbiettivo era quello di diventare la terza forza del Parlamento europeo collocandosi alle spalle, seppure a grande distanza, del gruppo socialdemocratico (termine ormai legato più alla derivazione storica che alla realtà attuale) e di quello popolare (democristiano-conservatore). Solo la composizione effettiva dei gruppi parlamentari potrà dire dove si colloca effettivamente l'asticella. Quasi certamente l'obbiettivo non sarà raggiunto ma il il gruppo parlamentare della Sinistra Unitaria (GUE/NGL) registrerà un rafforzamento significativo. Dai 35 europarlamentari uscenti crescerà ad un minimo di 43 fino ad un massimo di 49 o 50. Una forza equivalente a quella dei Verdi e dei Liberali. Anche se questi ultimi hanno un peso molto più consistente nella Commissione europea essendo presenti in molti governi e soprattutto organici all'impronta ideologica neo-liberista che la caratterizza.

domenica 18 maggio 2014

La sinistra italiana ha bisogno di una “Grand Strategy”?


Nel novembre del 2011 la National Defence University (NDU), l’ateneo finanziato dal Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, ha organizzato una conferenza il cui tema era, in sostanza, il seguente: l’America ha bisogno di una “grande strategia”?. Al convegno partecipavano un certo numero di quelli che si potrebbero definire, usando la formula gramsciana, come gli “intellettuali organici” dell’establishment politico-militare degli Stati Uniti. Un volume che raccoglie alcuni degli interventi è stato pubblicato nell’ottobre scorso sul sito dello Strategic Studies Institute

Che cosa si intende per “grande strategia”? Le risposte fornite nelle relazioni sono in parte diverse. Secondo la Dott.ssa Anne-Marie Slaughter, che ha svolto la funzione di direttrice della “pianificazione politica” del Dipartimento di Stato, la “grande strategia” o, come lei preferisce definirla, la “narrazione strategica nazionale” è necessaria come guida per il futuro. Secondo la Slaughter “noi abbiamo bisogno di una storia che abbia un inizio, un intermezzo e una previsione di lieto fine che trascenda le nostre divisioni politiche, ci orienti come nazione e ci fornisca sia una direzione comune che la fiducia e l’impegno per condurci alla nostra destinazione”. Un altro relatore, il professor Leon S. Fuerth, fornisce una diversa definizione del concetto. Una strategia è un “piano per imporre un esito predeterminato ad un sistema complesso”.