lunedì 5 novembre 2012

Obama divide i Partiti comunisti

Il sito Solidnet ha pubblicato nei giorni scorsi un documento di un gruppo di Partiti comunisti che intervengono nella campagna elettorale degli Stati Uniti per sostenere che Obama e Romney sono candidati equivalenti e per contrastare coloro che ritengono che il primo sia comunque il male minore.

Il testo è presentato come iniziativa congiunta della "International Communist Review", ed il principale firmatario è il Partito Comunista Greco (KKE). Anche se non citato è evidente che l'obbiettivo polemico di questo intervento è il Partito Comunista degli Stati Uniti e il suo leader Sam Webb.

La International Communist Review è stata creata da un gruppo di partiti che rappresentano una parte dell'ala neostalinista, all'interno delle forze politiche che partecipano alla rete Solidnet, il principale tentativo di ricostituire un "movimento comunista internazionale" sulle ceneri dell'ex Unione Sovietica. Solo 11 dei 114 partiti che vengono elencati in Solidnet e quindi considerati parte di un ipotetico movimento internazionale (al di là che partecipino realmente o meno alle sue iniziative) hanno deciso di contribuire alla "Rivista Comunista Internazionale". Si tratta, oltre al KKE greco, di: Partito del Lavoro Belga (PTB), Partito Comunista Operaio Ungherese, Partito Socialista di Lettonia, PC del Lussemburgo, PC del Messico, PC Operaio di Russia - Partito Rivoluzionario dei Comunisti, PC dei Popoli di Spagna, PC di Turchia, Unione dei Comunisti di Ucraina, PC del Venezuela.

Di questi, oltre al KKE, solo il Partito Socialista di Lettonia e il PC del Venezuela hanno una rappresentanza nei rispettivi parlamenti nazionali. Il Partito Socialista Lettone (erede del PC messo fuori elegge) dispone di 3 parlamentari eletti all'interno di una coalizione di centro-sinistra in alleanza con i socialdemocratici. Il PC del Venezuela è un alleato minore del Partito Socialista Unito di Chavez. Il PT Belga ha avuto qualche successo elettorale nelle recenti elezioni amministrative, dopo aver assunto un profilo di partito populista di sinistra. Gli altri sono piccoli gruppi senza influenza.

Il documento degli 11 partiti (che ha finora ottenuto il sostegno di altri tre gruppi, il PC in Danimarca, il PC Filippino-1930 e il Nuovo PC di Yugoslavia) sostiene che Obama e Romney, anche se con contraddizioni e dispute tra loro, non rappresentano un'alternativa per la classe operaia e gli strati intermedi. Le "sfumature" esistenti tra Obama e Romney non devono far cadere i lavoratori nordamericani - scrivono gli 11 - nella trappola di scegliere il "male minore". 

Viene negata qualsiasi differenza tra la politica estera di Obama e quella precedente di Bush, mentre sul piano interno la riforma del Medicare (assistenza medica) è servita principalmente ad aprire nuovi ambiti allo sfruttamento commerciale della salute da parte dei gruppi monopolistici. La differenziazione rispetto alla posizione assunta in vista delle elezioni dai comunisti nordamericani è esplicita laddove si afferma che si deve respingere il falso dilemma di evitare il trionfo dell"ultra-destra" sostenendo la destra più moderata (ovvero Obama). E' molto negativo si aggiunge che non sia stato espresso il punto di vista autonomo e indipendente della classe operaia statunitense.

Il leader del PCUSA, Sam Webb, nella sua relazione alla Conferenza nazionale del partito che si è tenuta nella scorso aprile a New York aveva dichiarato: "Le elezioni non concernono la scelta del male minore, ma riguardano il futuro della nostra nazione; ci muoveremo verso una direzione democratico-progressista oppure verso una direzione di destra antidemocratica-autoritaria." Battere la destra è quindi un obbiettivo prioritario sul piano elettorale per evitare che la politica americana si indirizzo verso la seconda strada.

Alcuni pensano che i Democratici siano "cattivi" quanto i Repubblicani, ma rileva Sam Webb non si può dimenticare che i Democratici sono un veicolo per una politica di riforme per decine di milioni di americani, la grande maggioranza dei quali appartengono alla classe operaia e alle minoranze oppresse. Inoltre ricorda che il movimento sindacale è impegnato a sostenere l'elezione dei Democratici mobilitando la propria base e che 400.000 volontari saranno impegnati a fare campagna elettorale nei quartieri popolari a favore di Obama. 

La sconfitta decisiva della destra a novembre determinerà un rapporto di forze molto più favorevole a far avanzare un' "agenda popolare" in favore del movimento democratico e progressista. 

Franco Ferrari